English version below. By Enrico Roberto Carrara //

Il primo evento descritto come “Everesting” è attribuito a George Mallory, nipote proprio di quel George Mallory che tentò la prima scalata dell’Everest e che fu avvistato, insieme al suo compagno di cordata Andrew Irvine, per l’ultima volta, a 240 metri dalla vetta prima di scomparire per sempre tra le nubi, lasciando nel dubbio, mai risolto, se fossero stati loro i conquistatori del tetto del mondo 29 anni prima di Hillary e Nogay. Forse proprio per questo il giovane Mallory, nel 1994, salì il Monte Donna Buang per otto “giri” della collina di 1.069 metri più un pezzetto, sufficiente per sommare gli 8848 mt di dislivello pedalati in onore del nonno.

Enrico, non nuovo a queste prove con al suo attivo altri brevetti Everesting (1 base camp, 1 virtuale, 1 Roam), si è cimentato nella sfida tra il 6 e 7 agosto, percorrendo per 21 volte la salita che dalla rotonda prospiciente la Rocca Flea di Gualdo Tadino porta in Valsorda.
Il successo della sua impresa è arrivato 23 ore dopo, ma oltre al valore personale e sportivo, la sua fatica è una performance dedicata alla meritevole causa di raccogliere fondi a favore della Croce Rossa di Gualdo Tadino che, attraverso i suoi volontari, tanto si adopera per la comunità in particolare in questo periodo di pandemia.

Enrico, conclusa l’impresa ha voluto ringraziare, più di ogni altro, per il sostegno e l’incoraggiamento la moglie Chiara che ha contribuito amorevolmente alla riuscita della prova. 
Anche ai tanti amici dei vari gruppi ciclistici della zona vanno i ringraziamenti di Enrico. Compagni di pedalata che hanno accompagnato e spronato con l’entusiasmo di chi conosce l’eccitante fatica della salita.

Infine Enrico ha voluto ricordare la vera spinta emotiva che gli ha permesso di vivere un’esperienza indimenticabile – “Ho voluto abbinare la mia piccola “impresa” ad una raccolta fondi per la Croce Rossa di Gualdo Tadino, perché la loro missione per chi ha più bisogno va ben oltre a qualsiasi impresa. Senza di loro la vita di mio fratello Stefano sarebbe sicuramente meno felice. Vi chiedo una piccola donazione, anche di pochi euro, perché possano continuare con maggiore spinta a regalare sorrisi. Grazie a tutti”

Noi non possiamo fare altro che unirci all’invito di donare un contributo per la Croce Rossa al link https://gofund.me/9cd17f22, augurando ad Enrico di far crescere il suo palmares di ultracycler mettendosi ancora alla prova in nuove ed entusiasmanti sfide.

Everesting in Gualdo Tadino – Enrico Bianchi for the Italian Red Cross

The first event described as “Everesting” is attributed to George Mallory, grandson of the very George Mallory who attempted the first ascent of Everest and who was spotted, together with his climbing partner Andrew Irvine, for the last time, 240 metres from the summit before disappearing forever among the clouds, leaving in doubt, never resolved, whether they had been the conquerors of the roof of the world 29 years before Hillary and Nogay. Perhaps it was for this very reason that the young Mallory, in 1994, climbed Mount Donna Buang for eight “laps” of the 1,069 metre hill plus a small piece, enough to add up to 8848 metres of elevation gain pedalled in honour of his grandfather.

Enrico, who is no stranger to these trials and has other Everesting patents to his credit (1 base camp, 1 virtual, 1 Roam), took on the challenge between 6 and 7 August, climbing 21 times up the hill from the roundabout in front of the Rocca Flea in Gualdo Tadino to Valsorda.
The success of his feat came 23 hours later, but in addition to its personal and sporting value, his effort was a performance dedicated to the worthy cause of raising funds for the Gualdo Tadino Red Cross which, through its volunteers, does so much for the community, particularly in this period of pandemic.

At the end of the race, Enrico wanted to thank his wife Chiara, who had lovingly contributed to the success of the race, more than anyone else for their support and encouragement.
Enrico would also like to thank his many friends from the various cycling groups in the area. Fellow cyclists who accompanied and spurred him on with the enthusiasm of those who know the exciting effort of the climb.

Lastly, Enrico wanted to recall the real emotional boost that enabled him to live an unforgettable experience – “I wanted to combine my little ‘feat’ with a fundraiser for the Gualdo Tadino Red Cross, because their mission for those most in need goes far beyond any feat. Without them, my brother Stefano’s life would certainly be less happy. I ask you for a small donation, even a few euros, so that they can continue to give smiles with greater drive. Thank you all”.

We can do no other than join in the invitation to donate a contribution to the Red Cross at https://gofund.me/9cd17f22, wishing Enrico all the best as he continues to grow his palmares as an ultra-cycler, putting himself to the test in new and exciting challenges.