by Enrico Roberto Carrara
🇮🇹 Dicono che, per alcuni, il DNA differisca per il drd4 7rd, ossia il gene responsabile della sindrome Wanderlust, in italiano dromomania, che sembra caratterizzare quelle persone, o gruppi sociali, che non possono fare a meno di viaggiare o di considerare ogni spostamento come tale, anche quando vanno a buttare l’immondizia. Qualche tempo fa scrissi che un ultracycler ha, per sua natura, la disciplina del fornaio che per vocazione vive in contro fase rispetto alle abitudini consuete, proprio come fa un ciclista di lunghissime distanze che si allena rubando tempo alla notte e ad ogni momento che non interferisca agli impegni quotidiani. Se la scienza indagasse forse troverebbe, nelle pieghe del loro acido desossiribonucleico, il particolare gene della “sindrome del fornaio”. Ho amici, formidabili ultra ciclisti, come Zico Pieri, Pierluigi Carapelli e, la coppia di fatto, Emiliano Galli e Giacomo Menchetti che potrebbero testimoniare questa tesi anche senza estrazioni biologiche. Certamente la sottoscriverebbero anche il mantovano Vasco Bergamaschi, classe 1909, soprannominato “il fornaio volante” oltre che al “cinese”, per via dei suoi caratteri somatici; il francese Constant Huret, classe 1870, detto “le boulanger”; il belga Raymond Impanis, classe 1925, anche lui “het bakkertje van Berg” e per finire il più blasonato, “le Boulanger de Saint-Méen”, bretone, classe 1925, Luis Bobet; per gli amici anche detto Zon Zon, forse per il richiamo onomatopeico alla pedalata. Immodestamente ritengo che questa approfondita e dettaglia ricerca storica comprovi, oltre ogni ragionevole dubbio, la stretta correlazione tra il ciclista e il fornaio suggellandone un modello di disciplina.Tutti coloro che hanno fatto della pedalata il loro mantra meditativo non si fermano mai e la testimonianza migliore sta nelle parole di “Emi” Galli che descrive la sua ultima fatica condivisa con l’inseparabile “Jack” Menchetti.
Per concludere aggiungo che solo chi ha ben chiaro il proprio “senso del potere” può godere pienamente nel vivere certe esperienze ciclistiche con biciclette da 1000 €, il casco dalla Lidl, i sopra guanti da lavapiatti e abbigliamento tecnico “altro”, perfettamente confacente allo stile di questi due normalissimi fuoriclasse.Emi racconta – “Inizia il 2022 con il test attitudinale: il bello di questi 4 numeri 8848 che potrebbe sembrare un po ripetitivo… in realtà ogni Everesting è una cosa a se. In questo caso EVERESTING SUBURBAN è abbastanza impegnativo a livello mentale ma anche fisico, perché si sviluppa su una breve salita all’interno di un centro abitato. 450 mt di salita co un dislivello positivo di 33 mt ripetuto per 268 volte, a questo aggiungi una temperatura costante sempre sotto lo zero, 14 ore sotto il diluvio bagnati fradici, i guanti da cucina ci hanno salvato, discesa impegnativa salita pure tra 11 e 13% , 24 h di cui dormito 20′ min totali.. con due micro sonni. Senza contare che eravamo svegli dalle 6.00 del venerdì.
Essendo in due le fatiche si dimezzano, ma rimane pur sempre un esercizio che mette a dura prova testa muscoli e riflessi, gatti che attraversano all’improvviso, macchine, pedoni, asfalto scivoloso… tutto ciò crea una situazione per così dire “sfidante” ed è questo che serve per alzare ogni volta l’asticella. Per quale motivo lo si faccia non lo so, so solo che sentiamo il bisogno di farlo. Con ironia e divertimento.

Grazie, a Giacomo, il mio compagno di avventure, ed alle nostre mogli sempre pronte a darci sostegno. Fino a quando non ci segheranno le bici in due noi andiamo avanti, poi vedremo…”